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Radici

lunedì 7 aprile

di e con

Antonio Anzilotti de Nitto

Radici

La “diversità” è il tema al centrale dell’opera. Per raccontarla viene utilizzato un punto di vista estremo, tipico di un periodo storico in cui la diversità è stata oggetto di ghettizzazione, deportazione e sterminio. Nei campi di concentramento nazisti la stella di Davide (due triangoli gialli sovrapposti) è stata il simbolo e lo stigma, per eccellenza, della diversità, intesa come inferiorità. Ogni sua colore rappresentava una determinata categoria di persone: giallo per gli ebrei, marrone per gli zingari, rosa per gli omosessuali, blu per gli emigrati, nero per gli asociali (tra cui vagabondi, etilisti, malati di mente, prostitute, lesbiche, ecc), rosso per i prigionieri politici, verde per i criminali, viola per i testimoni di Geova e ancor prima l'operazione T4 che prevedeva la soppressione dei soggetti adulti e bambini con disabilità e disordini psichici perché ritenuti non produttivi per il paese.
Allo stesso modo anche qui si declinerà la diversità attraverso una serie di monologhi che si susseguiranno offrendo ogni volta un punto di vista differente, e portando alla luce storie spesso dimenticate dello sterminio.
Un opera che ha un intento divulgativo rispetto ad un passato che fatica a passare e che vuole recuperare storie ormai dimenticate ma ancora capaci di generare una riflessione su quanto è accaduto e quanto accade. Cercando, in ultima analisi, una connessioni con il razzismo presente e svelare l’umano nei suoi aspetti più comuni e sostanziali come la paura, la rabbia, l’amore, il coraggio, le speranze, i desideri, la famiglia, l'amicizia, i legami. I legami affettivi che vengono narrati nell’opera fanno da ponte tra passato e presente, conducendoci in un “non-tempo”, quel tempo scandito dall’eterno conflitto “amore-odio” e che da secoli, per quanto il contesto possa cambiare, resta il motore primario del mondo.

STORIE&PERSONAGGI

I miei uomini
I miei uomini è la storia di un uomo che ripercorre tutta la sua vita durante gli anni del nazismo fino ad arrivare al fatidico momento in cui viene arrestato. In realtà questa è la storia di tanti uomini accomunati tutti dal simbolo del triangolo rosa ossia lo stigma dell'omosessualità all'interno dei lager nazisti. Ancor prima del nazismo l'omosessualità in Germania era considerata illegale e veniva perseguita violentemente a causa della “Legge o Paragrafo 175”, la legge anti sodomia del codice penale tedesco, che risaliva, nella sua prima stesura, al 1871. Nel periodo nazista questa legge ebbe la sua massima espressione. Vennero rinchiuse, tra arresti e deportazioni, circa centomila persone di cui solo quattromila sono sopravvissute. Il monologo è ispirato da una parte al documentario del 2000 diretto da Rob Epstein e Jeffrey Friedman: “Paragraph 175”, e dall'altra al discorso di Heinrich Himmler del 18 febbraio 37 ai generali delle SS riguardante l'omosessualità e l'omosessuale in Germania. Il protagonista del monologo nasce da questo connubio tra realtà storica e le
testimonianze dirette e interviste di alcuni superstiti, accompagnando il pubblico in un viaggio intimo e storico che approfondisce dei passaggi meno conosciuti di quel periodo ed esplora il vissuto di un uomo che finalmente si racconta senza vergogna.

Un colpo
Un pugile talentoso e originale, un uomo con una vitalità di fuoco. Dopo essere stato campione passa dall'umiliazione al riscatto, attraversa la perdita più dolorosa, viene disumanizzato ma resta in piedi per sempre sul suo ring dove ancora risiede la speranza. Solo se preso alle spalle poteva essere sconfitto. Un colpo è l'adattamento romanzato della vera storia del pugile sinti Johann Trollmann che il 21 luglio del 1933 divenne campione dei pesi medio-massimi nella Germania nazista ma, essendo di origine sinti, perde il suo titolo pochi giorni dopo la vittoria. Nei dieci anni che lo separano dalla morte affronta di tutto: continua a boxare facendo il pugile nei lunapark, viene deportato per diversi mesi nel campo di lavori forzati di Hannover-Ahlem, si nasconde per un certo periodo nella foresta di Teutoburgo, viene poi arruolato nella Wehrmachtfu, infine sterilizzato e deportato nel campo di concentramento di Neuengamme. Qui, tutte le sere dopo il lavoro, l’ex arbitro di pugilato e soldato delle SS, Albert Lütkemeyer lo costringe ad affrontare, in incontri clandestini di pugilato, gli uomini delle SS. Inseguito assume l’identità di un prigioniero morto riuscendo ad arrivare, in segreto, nel sotto-campo di concentramento di Wittenberge ma anche qui viene riconosciuto ed è nuovamente costretto a combattere, vincendo per l’ultima volta, contro lo psicopatico Kapò Emil Cornelius. Johann viene ucciso dallo sconfitto Kapò durante il suo turno di lavoro all’esterno del campo, il 9 febbraio 1943, per un colpo alle spalle. Il monologo, attraverso il racconto di Johann, il quale parla di sé e della sua storia, sfiora il tema del “Porajmos”, l'olocausto delle popolazioni Rom e Sinti ma, allo stesso tempo, affronta la tematica a-storica
dell'identità dell'uomo dietro il campione, dietro il mito e dietro la vittima: un uomo che ama, un uomo che è anche padre, un uomo e basta.

Più o meno
Il testo è ispirato alla storia di Helene Melanie Lebel, una donna diagnosticata come schizofrenica ricoverata nell’istituto psichiatrico Steinhof nei pressi di Vienna, in seguito uccisa dai nazisti durante l'Aktion T-4 nella clinica di eliminazione a Brandenburg. Più o meno è la storia di un ragazzo solitario e con disordini psichici che vive all'interno di un istituto psichiatrico in Austria. Mentre svolge i suoi lavori giornalieri, il giovane,
trova un questionario per terra che una sorta si valutazione su lui stesso. Alla lettura del test, il ragazzo alterna momenti in cui parla di sé e della sua amica Helly, mentre interagisce con la figura di un medico, forse, immaginario. Il protagonista racconta alcuni episodi della sua vita e della vita della sua migliore amica Helly, la sua unica amica, sognando un futuro di “normalità” con lei. La sua amica Helly è Helene Melanie Lebel e il questionario che il ragazzo ha trovato è, in realtà, “Il formulario per selezionare i malati da eliminare”, ossia il principale strumento operativo di cui si servirono i nazisti per procedere all’Aktion T-4: un questionario standard per l’anamnesi inviato a tutti i direttori dei manicomi tedeschi e austriaci che apparentemente indagava lo stato di salute, l’autonomia, la storia clinica e la capacità produttiva dei pazienti. I direttori e i primari delle strutture erano tenuti a compilare e far recapitare tale questionario all’indirizzo “Tiergartenstrasse n° 4 – Berlino” (da qui il nome Aktion T-4). Nell’edificio in cui arrivavano i questionari compilati, tre medici psichiatri, luminari dell’epoca scelti dai nazisti, si occupavano della loro valutazione. Questi ultimi segnavano su ognuno dei questionari: +, ossia idoneo al trattamento, -, non idoneo, in questo caso il paziente sarebbe rimasto in manicomio e il ? per quelli non ancora valutabili per il trattamento (ma “sulla buona strada!”, come dice Marco Paolini in “Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute”). Il trattamento in questione, spacciato dai nazisti in delle cure sperimentali ed estreme pur di migliorare le condizioni di salute dei pazienti più gravi, in realtà riguardava l’uccisione in massa dei pazienti meno “produttivi”, attraverso la sperimentazione delle prime camere a gas situate in diverse strutture della Germania e dell’Austria (Brandenburg, Grafeneck, Linz Hartheim, Sonnenstein e Hadamar), in una sorta di “prova generale della Shoah”. Alcuni medici compilavano i questionari falsando, in parte, la verità clinica dei loro pazienti con l’intento di farli risultare idonei al trattamento, non sapendo che, così facendo, li stavano condannando a morte. “Il formulario per selezionare i malati da eliminare” fu addotto come documento e prova al processo di Francoforte nel febbraio-marzo 1947 contro i responsabili delle uccisioni di Hadamar (dove furono uccise almeno diecimila persone). In Più o meno anche il medico è una vittima “dimenticata”, un tedesco che non faceva parte dell’ideologia nazista, imbrogliato dal suo stesso paese e che cerca in tutti i modi, avendo smascherato l’inganno, di proteggere il suo paziente dicendogli più volte la nuda e cruda verità dei fatti. Il ragazzo però, convinto delle sue idee non ascolta e non avendo ne più ne meno sul suo questionario vuole che sia rivalutato, credendo che con tre più lui possa raggiungere la sua amica, nella struttura a Brandenburg in cui è stata portata, al fine di poter migliorare e diventare un individuo più utile e produttivo per il paese come la sua amica Helly.

Antonio Anzilotti de Nitto Attore-autore, laureato e abilitato alla professione di psicologo, inizia la sua carriera artistica giovanissimo. Il suo monologo Cambiare colore costa troppo vince la V edizione di Attori DOC
Premio Luigi Vannucchi nella categoria Giuria Giovani e il secondo posto per la Giuria Tecnica che vede Glauco Mauri presidente. Dal 2017, dirige e interpreta Rukelie, monologo tratto dal racconto di Peppe Millanta
e primo studio di una serie di racconti che farà parte di un unico spettacolo che debutta nel suo primo studio al Roma Fringe Festival 2019 con il titolo RADICI, arrivando in finale e aggiudicandosi una Menzione Speciale della Critica per Meriti Storici e Culturali. Dal 2020 è in tournée con RADICI e con Futuro Anteriore, regia Giulio Costa, drammaturgia Margherita Mauro, Produzione Ferrara Off - PROGETTO VINCITORE DEL BANDO SIAE SILLUMINA 2018 e Finalista a IN-BOX 2020.
Dal 2019 è uno dei quattro protagonisti dello spettacolo Il mio amico Hitler, di Yukio Mishima, regia Andrea Adriatico, Produzione Teatri di Vita, con cui collabora tuttora. Attivo anche nel campo dell’audiovisivo, negli ultimi anni ha lavorato in produzioni cinematografiche e televisive/piattaforme streaming. In autunno sarà tra gli interpreti della serie Groenlandia/Disney: Avetrana - Qui non è Hollywood, per la regia di Pippo Mezzapesa

Vince diversi premi sia della critica che del pubblico come miglior Attore, miglior corto/progetto, miglior spettacolo e varie menzioni, tra cui: PalcoErrante; InCorti da Artemia, Festival Nazionale di Corti Teatrali San Prospero; Calàbbria Teatro Festival; Inventaria Festival del Teatro Off; Giovani Realtà, Best Actor Nominee – The Monkey Bread Tree Film Awards & Feel The Reel International Film Festiva Roma Fringe Festival; Presente Futuro; Minimo Teatro Festival; Premio Carlo Dapporto; Festival Teatrale Pantheon; Premio Luigi Vannucchi; Confronti Creativi; Premio Franco Angrisano; Premio Settimia Spizzichino. Showreel Reel Teatrale

CURRICULUM

Antonio Anzilotti in arte Antonio Anzilotti De Nitto

• Data e luogo di nascita 15/03/1988, Brindisi
• Altezza 1.83
• Occhi e Capelli Castani
• Recapito 3491026506
• Email antonio.anzi@gmail.com

STUDI
• 2019/2024 – Iscritto e in corso presso “IPAAE – Scuola di specializzazione in Psicoterapia
Analitica e Antropologia Esistenziale” di Pescara
• 2017 – Abilitato alla professione di Psicologo presso l’Università degli Studi “G.
D’Annunzio” di Chieti-Pescara
• 2015 – Laurea Magistrale in "Psicologia Clinica e della Salute" presso l’Università degli
Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara
FORMAZIONE ARTISTICA
• 2023 – Laboratorio di scrittura scenica e interpretazione con Lucia Calamaro
• 2023/24 – Stage con le Casting Director Stefania Valestro, Stefania Rodà, Flavia Poerio
• 2021 – Stage con la Regista Cinzia TH Torrini e il Regista Stefano Reali
• 2010/11 – Stage con l'attore Stefano Di Pietro, con il Regista Alessandro Capone e con le
Casting Director Adriana Sabatini ed Elisabetta Curcio
• 2008/10 – Diploma presso il Laboratorio di Formazione Professionale Attoriale “S.M.O.
Spazio Menti Occupate” di Pescara, direzione artistica Giampiero Mancini
TEATRO

2024 _ 2019

• “Nella mia solitudine. Vita e voce di Billie Holiday” di Roberto Melchiorre, regia Edoardo
Oliva, Produzione TeatroImmediato
• “Feel” di e con Antonio Anzilotti De Nitto, regia Giulio Costa, Residenza Ferrara Off
• “Rischiotutto” regia Giulio Costa, Produzione Ferrara Off
• “Il mio amico Hitler” di Yukio Mishima, regia Andrea Adriatico, Produzione Teatri di Vita
• “RADICI” di e con Antonio Anzilotti De Nitto, Menzione Speciale Roma Fringe Festival
• “Futuro anteriore” regia Giulio Costa, drammaturgia Margherita Mauro, Produzione Ferrara
Off, VINCITORE DEL BANDO SIAE “SILLUMINA” 2018; FINALISTA “IN-BOX” 2020

2018 _ 2015

• “Rukelie” di Peppe Millanta, adattamento, regia e interpretazione Antonio Anzilotti De Nitto
• “Outsiders – gente di fuori” progetto di teatro e musica di e con Antonio Anzilotti De Nitto,
Mauro De Girolamo, Giuseppe Moscato, Michele Santoro
• “Cambiare colore costa troppo” di e con Antonio Anzilotti De Nitto

1

• “Il lago dei cigni” adattamento e regia Giancarlo Luce, Produzione Teatro le Forche
• “Barbonaggio Teatrale Collettivo” evento organizzato da Ippolito Chiarello/Nasca Teatri di
Terra e dall'assessorato alla cultura di Lecce
• “La tomba di Antigone” di Maria Zambrano, regia Clarizio Di Ciaula, Prod. Teatro Orfeo

2014 _ 2009

• “Il villaggio delle donne” dal Castello di Kafka, regia Edoardo Oliva, Produzione
TeatroImmediato
• “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino, regia Giampiero Mancini, Produzione
SMO – Lab
• “Macbeth” di William Shakespeare, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
• “Rumors” di Neil Simon, regia Alessandra Arcieri
• “Glauco” da Callimaco, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
• “La Cena Dei Cretini” di Francis Veber, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
• “Il Cantico Dei Cantici” da Salomone, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
• “Quattro Bombe In Tasca” di Ugo Chiti, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
• “Dracula” di Bram Stoker, regia Giampiero Mancini, Produzione SMO – Lab
CINEMA / TV / PIATTAFORME
• 2024 – “Il Patriarca 2” regia Claudio Amendola – ruolo Medico Penitenziario (in produzione)
• 2023 – “Malamore” regia Francesca Schirru – ruolo Contrabbandiere Albanese (post-prod.)
• 2023 – “Bloody Trip” regia Eros D’Antona / V Channels – coprotagonista
• 2023 – “Il Paradiso delle Signore” – Stagione 8, Episodio 5 – ruolo minore
• 2022/2023 – “Avetrana – Qui non è Hollywood” regia Pippo Mezzapesa (post-produzione)
• 2021/2022 – “Diabolik - Ginko all'attacco!” regia Marco e Antonio Manetti – ruolo minore
• 2019 – “Nigredo” regia Simone Riccardi – coprotagonista
• 2018 – “Me and the Devil” regia Dario Almerighi – protagonista
• 2010 – “Lords of London” regia Craig Viveiros – ruolo minore
• 2009 – “Mine Vaganti” regia Ferzan Ozpetek – figurazione speciale
CORTOMETRAGGI
• 2024 – “Soggetto Obsoleto” regia Nicola Pegg – protagonista (post-produzione)
• 2023 – “L’Eroe degli antieroi” regia Andrea Di Salvatore – protagonista/PrimeVideo US, UK
• 2020 – “Senza Numero Civico” realizzato da Crema Video – protagonista
• 2019 – “In astratto non si è” regia Andrea Di Salvatore – ruolo minore
• 2018 – “Senza Tempo” regia Felice Antignani – protagonista
• 2017 – “Il carrello” regia Marzio Valdambrini – protagonista
• 2016 – “Una stella per guidarla” regia Giacomo Dondi – protagonista
• 2013 – “Imprimatur” regia Francesco Brancacci – protagonista
• 2012 – “Rivelazioni” regia Maham Mehrabi – protagonista
VIDEOCLIP
• 2020 – “Emanuele Barbati – Loto” Produzione Vertex Entertainment, regia Eros D’Antona
• 2017/2018 – “The Price” di Marco Barusso, regia Francesco Collinelli e Vincenzo Ricchiuto
• 2018 – “Circle Time – Vodka” regia di Michele Matichecchia
• 2015 – “New Order - People On The High Line” - GENERO TV, regia Francesco Brancacci
• 2013 – “alt-J – Matilda” - GENERO TV, regia Francesco Brancacci
• 2012 – “Linkin Park - Burn it Down” - GENERO TV, regia Francesco Brancacci
• 2012 – “Other Lives - Dust Bowl III” - GENERO TV, regia Francesco Brancacci

2

PREMI & RICONOSCIMENTI

2024 _ 2016

• InCorti da Artemia, Festival Nazionale di Corti Teatrali Roma 2024 – Miglior Attore
• II° posto Miglior Corto al Calàbbria Teatro Festival 2023
• Teatro San Prospero, Reggio Emilia – Miglior Corto e Miglior attore 2022
• Inventaria Festival del Teatro off di Roma – Finalista Miglior Studio 2022
• Giovani Realtà, Galatina (LE) – Premio della Critica 2022
• Finalista BZ48H - Short Film Contest - 4th Edition
• Best Actor – Nominee – for ‘Timeless' – The Monkey Bread Tree Film Awards
• Best Actor – Nominee – for ‘Timeless' – Feel The Reel International Film Festival
• Calàbbria Teatro Festival – Miglior Corto – Premio del Pubblico
• Roma Fringe Festival – Finalista e Menzione della Stampa: “Per meriti storici e culturali”
• Inventaria Festival del Teatro off di Roma – Miglior Corto
• Presente Futuro – Finalista Miglior Progetto
• Minimo Teatro Festival – Miglior Progetto
• Premio Carlo Dapporto – Miglior Corto
• Monologando Padova – Miglior Monologo
• T.X.A. Festival Teatrale Pantheon – Miglior Attore
• Premio Luigi Vannucchi – Miglior Attore – Giuria Giovani e Premio del Pubblico
• Confronti Creativi – Teatro J.P. Velly – Miglior Progetto
• Reading Sul Fiume, Teatro dei Mignoli – Miglior Corto – Premio del Pubblico
• Calàbbria Teatro Festival – Miglior Attore – Giuria / Miglior Corto – Premio del Pubblico
• Concorso Nazionale per corti teatrali – Nuovo Teatro San Prospero – Miglior Corto
• Menzione speciale Premio Teatrale Nazionale Franco Angrisano – Miglior Attore
• Premio Settimia Spizzichino – Miglior Monologo, Miglior Regia e Miglior Attore

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